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Coronavirus 2019-nCoV – dati incerti sui contagi in gravidanza

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; Milan (Feb 14, 2020).

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Il potenziale patogeno in gravidanza del nuovo coronavirus sembra essere simile a quello di SARS-CoV e di MERS-CoV

Primo caso di trasmissione verticale materno-fetale?

È di qualche giorno fa (02/02/2020) la notizia dei media di stato cinesi riguardante la diagnosi di infezione da nuovo Coronavirus 2019-nCoV in un neonato, nato a Wuhan, l’epicentro dell’epidemia, a 30 ore appena dalla nascita. Il neonato sarebbe il paziente più giovane a cui è stata diagnosticata l’infezione, ma la modalità di trasmissione non è stata ancora chiarita. Le due ipotesi principali sono:

  • la trasmissione verticale (materno-fetale);
  • il contagio intra-partum.
  • La mancanza di dati accurati non permette di postulare ipotesi precise. Tuttavia sembra chiaro che le infezioni respiratorie contratte in gravidanza abbiano esiti peggiori in termini di mortalità, ricovero in terapia intensiva e morbilità rispetto alle infezioni nella popolazione non gravida. Questo dato è documentato, infatti, nell’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave del 2002-2003 (SARS-CoV), durante la quale la mortalità delle donne gravide è risultata del 28% rispetto al 10% della popolazione non gravida. Nel corso di tale epidemia, non sono stati documentati casi di trasmissione materno-fetale.

    Coronavirus e gravidanza: una storia che si ripete?

    I coronavirus sono virus a RNA divisi in quattro generi: alfa, beta, gamma e delta (gli ultimi due non rilevanti per l’uomo). Prendono il nome, che è un latinismo, dall’aspetto a “corona solare” delle loro particelle, in ragione della presenza di numerose spicole sulla superficie. I due membri più famosi di questa famiglia sono i responsabili della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) e della sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS-CoV). I dati in nostro possesso sono molto limitati, infatti durante l’epidemia di SARS del 2002-2003 sono stati rilevati 12 casi di infezione in gravidanza, mentre 11 sono state le donne che hanno contratto in gravidanza l’infezione da MERS-CoV. Gli esiti avversi sono stati: aborto spontaneo, restrizione o arresto della crescita fetale, parto pretermine e mortalità materna. Inoltre, per 6 su 11 neonati di mamme affette da MERS-CoV è stato necessario il ricovero in terapia intensiva neonatale e 3 di loro sono deceduti.

    Quale condotta clinica per una sospetta infezione in gravidanza?

    A oggi non sono disponibili dati che descrivano gli esiti di una infezione da 2019-nCoV in donne in gravidanza. Sembra però che il potenziale patogeno di 2019-nCoV sia simile a quello di SARS-CoV e di MERS-CoV, quindi il virus sarebbe capace di causare gravi esiti materni o perinatali. È raccomandato valutare attentamente qualsiasi malattia respiratoria febbrile in gravidanza operando opportune indagini diagnostiche. Inoltre, per le donne che hanno una storia di sintomi respiratori e/o febbrili entro 14 giorni dal viaggio di ritorno dalla regione di Wuhan in Cina, bisognerebbe prendere in considerazione il 2019-nCoV come una possibile causa.

    Bibliografia

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    4. Favre G, Pomar L, Musso D et al. 2019-nCoV epidemic: what about pregnancies?Lancet. Corrispondence https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30311-1

    5. SOGC Infectious Disease Committee Statement on the Novel Coronavirus. The Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada: 2020

    AuthorAffiliation

    Enrico Finale Dott. Enrico Finale MSc, RM, Ostetrico - Professore a contratto di MED 47 presso l’Università del Piemonte Orientale UPO. Principali ambiti di interesse: salute riproduttiva, prevenzione preconcezionale, midwifery care, ginecologia preventiva, breastfeeding management, formazione e ricerca quantitativa.